domenica 8 gennaio 2012

Quest'articolo (non) è SECCO!


La storia di una lingua è anche storia del "gergo" che, adoperato nella quotidianità, penetra lentamente nel linguaggio scritto fino ad estendersi ai generi letterari. La nostra lingua (l'ITALIANO per chi,ancora, non la conosca), a differenza del latino, che è una lingua "morta", è in continua evoluzione e presenta ogni giorno nuovi modi di dire.
Il linguaggio gergale esiste per due motivi: il primo è quello di sottolineare la propria appartenenza a un "gruppo", il secondo è di rintracciare modi di dire tali da non essere compresi da chi è estraneo al "gruppo"stesso.
L' "argot" abbraccia tantissime varietà: da quella dei "militari" a quella dei politici, dei malavitosi, ma soprattutto dei giovani.
I "modi di dire" dei giovani sono, forse, quelli meno noti agli adulti, ma sono anche quelli in continua e costante evoluzione.
"Errando" per i corridoi  del nostro liceo è impossibile non udire termini o espressioni come "PARIATA BRUTTA", "GAS", "SONO AFFONDATO", "CHE SECCHEZZA", "STRIPPARE", "SCLERARE","È NA FEST" e quant'altro!

Ma cosa si cela dietro queste "criptiche" espressioni?

·        "Pariata brutta": l'espressione è utilizzata per indicare il "fortunato" esito di una situazione molto scomoda come un'interrogazione che si è riusciti ad a evitare. Es. "Wa, l'altra volta me la sono pariata proprio brutta di filosofia!!!".
·        "Gas": è una specie di suffisso che si pone a fine frase, per tradurre un senso di approvazione o di stupore per una situazione accaduta di recente. Es. "Domani si entra alla seconda ora, gasss!"
·        "Sono affondato/mi sono imbarcato": è una delle espressioni più ricorrenti nei nostri corridoi, dal momento che indica il cattivo esito di qualcosa, soprattutto un'interrogazione o un compito! Es. "Sono affondato proprio di chimica, mi è arrivata l'e-mail con i voti, ho preso quattro!". "Domani sono sicuro che ci imbarchiamo tutti di mate, se interroga!".
·        "Strippare": ehm..strippare..beh, vuol dire..ehm..come posso dire..ecco..vuol dire vomitare perché si sta male con lo stomaco! Es. "Wa, quel Visco è proprio uno strippone!".
·        "Sclerare": è  un infinito presente di prima coniugazione, utilizzato in situazioni molto dilettevoli in cui ci si può trovare, di solito, in compagnia o anche per esprimere meraviglia riguardo qualcosa. Es. "Che sclero questo nuovo gioco sul tuo Galaxy S, fammelo provare!!".
·        " È na fest": espressione usata esclusivamente quando a scuola mancano professori e/o si esce prima senza preavviso. Es. "Ragazzi, oggi uscite un'ora prima e alla terza fate sostituzione, quindi fate "i bravi", che mancano la prof. di mate e quella di inglese." "Wa, sta scol è prop nà fest!".
·        "Pariare": è una espressione gergale usata particolarmente in provincia di Napoli come sinonimo del verbo "divertirsi". Il verbo non esiste nella lingua italiana, ma viene molto usato dai giovani per esprimere un divertimento "fine a se stesso", non erudito, "leggero". Secondo Wikipedia, "pariare" è un recente neologismo campano (negli anni '80 non esisteva) con significati differenti: "Pariare"-"divertirsi", "Pariare addosso../pariare su.." - "prendere in giro", "pariare con"- spesso usato nel senso di "baciare". In realtà, il termine pariare nella lingua napoletana significa “digerire”.
Dulcis in fundo,  "CHE SECCHEZZA":  termine molto in voga ormai al nostro liceo. È stato coniato da Mauro di Maio nel corso di una lunga, profonda e  mistica riflessione filosofica ad Ascea. Non si conoscono gli "oscuri" motivi che lo hanno portato a pronunciare queste parole. Il termine dal significato poliedrico viene usato per indicare azioni,  persone o modi di fare squallidi e tristi. Come ci consiglia Mauro, per farci capire meglio il termine, “Mario Carità è una persona secca”.  La secchezza è davvero,però, qualcosa di "controverso", e soprattutto soggettivo, ma non potremmo farne a meno! Contrario dell'essere secchi, non è l'essere grassi.. ma l'essere "massicci". Es. "Quel Marco De Luca è proprio massiccio, che charme!"
Il linguaggio dei giovani può rilevarsi oltre che spassoso anche un utile strumento per colui che voglia capire l'anima di una generazione, che spesso si esprime attraverso metafore, in un gioco sottile tra il detto e il sottinteso, tra il taciuto e il rivelato, così che ogni singolo vocabolo può assumere significati che oltrepassano i confini della parola stessa.



Marco De Luca IVC
Raffaele Attanasio IVA

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