Ore 19:30
circa: il consiglio d’istituto è finito,
la pausa didattica obbligatoria è una realtà.
Questo
periodo di sospensione, previsto in una delle settimane pre-natalizie, era sempre stato a discrezione
dei docenti il che spesso generava confusione negli alunni.
Da
quest’anno, invece, tutto cambia: i
professori non possono più negare questa pausa nel periodo che intercorre tra
il 12 e il 17 dicembre.
I docenti non
andranno avanti con i programmi, ma si concentreranno sulle attività di recupero dei ragazzi che presentano lacune
e, parallelamente, si dedicheranno al potenziamento delle eccellenze.
Non tutti i
professori sono soddisfatti della soluzione pausa didattica, tuttavia, a detta
della preside, si tratta di un periodo di super lavoro, in cui gli studenti che
presentano carenze in determinate materie dovranno darsi da fare per
recuperarle. In più si è pensato anche ad un sistema di tutoraggio secondo cui
l’alunno più bravo aiuta quello meno bravo.
Nonostante
l’opinione della dirigenza, molti professori restano contrari alla pausa
didattica, alcuni sostengono che sia semplicemente inadatta alla propria
materia; altri, invece, si schierano nettamente contro, sostenendo l’idea che
lo studio abbia bisogno di continuità e che durante la pausa gli studenti tendano
a non fare nulla.
Sicuramente
la pausa didattica è molto utile per gli studenti, anche se è facile constatare
nelle classi una certa aria di leggerezza,specialmente da parte degli alunni
che non presentano carenze in nessuna materia. Forse è vero che è vista come
una settimana di riposo o forse è solo l’aria natalizia che inizia a farsi
sentire.
Una cosa è
certa: il modo in cui verrà affrontata la pausa didattica quest’anno sarà molto
importante poiché se permarrà la sensazione che gli studenti ne approfittino
per non fare nulla la dirigenza potrebbe ricredersi sulla sua necessità.
Riccardo Ruocco II B
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