Se, quando aprite l’armadio della
vostra camera, la prima cosa che ammirate con occhi “fantasticanti” è la vostra
collezione di borse – shoppers – pochette – tracolle Louis Vuitton, Gucci,
Prada, Pinko (e chi più ne ha più ne metta), se la vostra scarpiera straripa, causa ammasso
di Hogan, se il MOMO DESIGN è ormai diventato un prolungamento della vostra
mano, e se vi sentite a vostro agio solo nel caldo calduccio del Refrigue
recentemente acquistato … non leggete quest’articolo: potreste rimanerne molto
offesi!
Vorrei parlarvi del fenomeno
dello stereotipo sorrentino, il ‘Sorrento-tipo’, di ormai datata nascita, che
dilaga sempre di più e sempre più rapidamente. Volete una prova? Nessun
problema: basta incamminarsi per le strade del centro, avvicinarsi ai luoghi
maggiormente frequentati dai teenager, quali il Corso, Piazza Lauro (principale
punto d’incontro cittadino), Cafè Noir e altri (di cui, forse, non conosco
nemmeno l’esistenza), per osservare esemplari di questa specie che sta
prendendo il sopravvento nella Sorrento di oggi. Sarà che forse, come insegnava
Darwin, è geneticamente superiore e resiste meglio ai cambiamenti, come quelli
climatici (forse grazie al suddetto Refrigue) o quelli riguardanti il
raggiungimento del cibo posto in alto (non allungando il collo come le giraffe,
ma indossando le sopracitate Hogan con i loro sei centimetri), ma quando è
troppo è troppo! Ragazzi, non vi annoia passeggiare e notare non uno, ma molti
individui che indossano esattamente ciò che indossate voi? Non vi secca
camminare e sembrare gli invitati ad una festa a tema? Allontanatevi dalla moda
dei “vestiti-allo-stesso-modo” e siate voi stessi, anche se questo comporta non
corrispondere al vostro status quo. Ciò che cerco di dirvi è che non avere una
categoria d’appartenenza, essere, insomma, diversi (almeno un po’)non è un
crimine! Certo, voi direte, possedere un’opinione differente vuol dire prima di
tutto pensare diversamente, e mi trovate non d’accordo, d’accordissimo, ma è
risaputo che la personalità e il carattere si manifestano anche nel modo
in cui ci mostriamo agli altri.
Che dire … non siate uno fra
tanti, ma l’uno fra tanti!
Ilaria Coppola III B
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