La corrente hippy nasce come rifiuto del mondo borghese e adulto e si trasferisce, in primo luogo, nella moda, nella scelta di camicie arabe e tessuti indiani, di oggetti di un mondo poveri, di gonne larghissime e fatte in casa, accompagnate da capelli lunghissimi alludenti alle capigliature degli Indios e in netto contrasto con i padri, vestiti di grigio e ben rasati.
“Mettete dei fiori nei vostri cannoni” era uno degli slogan hippy e loro cosa pensarono di fare? Di ricoprirsi da capo a piede di fantasie floreali unite a motivi psichedelici. I colori forti come fucsia, verde acido, giallo limone, i fiori enormi o piccolissimi, le linee intrecciate, i cerchi. Questi disegni astratti, colorati e improbabili furono frutto di allucinogeni e di culture orientali, in particolare quella indiana.
Il guardaroba hippy è vario e tutto ispirato da un rifiuto del modello consumistico occidentale. Di seconda mano, comprato nei negozi dell'usato o confezionato in casa con ciò che si aveva. Pantaloni a zampa d'elefante, strettissimi in vita, tanto da impedire quasi il normale funzionamento della vescica, fino al ginocchio da dove poi si aprivano scampanati fino ai piedi, patchwork o jeans, a righe, giacche alla nehru e alla mao, pantaloni e gilet di pelle. Le donne indossavano anche sari e sarong indonesiani, abiti contadini, folk, gonne a strati e salopettes. Ai piedi sandali greci, zoccoli o stivali con la zip. Si indossavano gioielli d'argento indiani, anelli alle dita dei piedi, bracciali alle caviglie, bandane colorate, simboli yin e yang e penne.
Gli hippy erano contro la moda. Rifiutavano il potere di singoli individui di stabilire come gli altri dovevano vestirsi, e rifiutavano di adattarsi a uno standard. Ma la ricerca di autenticità che li porta a creare il proprio stile in modo individuale, rifiutando le leggi della moda, si diffonde nelle proposte degli stilisti. L'industria della moda era vista come una macchina di persuasione che costringeva a rincorrere l'ultima moda e, oggi più che mai, chi potrebbe dare loro torto?
Gli hippy erano contro la moda. Rifiutavano il potere di singoli individui di stabilire come gli altri dovevano vestirsi, e rifiutavano di adattarsi a uno standard. Ma la ricerca di autenticità che li porta a creare il proprio stile in modo individuale, rifiutando le leggi della moda, si diffonde nelle proposte degli stilisti. L'industria della moda era vista come una macchina di persuasione che costringeva a rincorrere l'ultima moda e, oggi più che mai, chi potrebbe dare loro torto?
Chiara de Martino IV D
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