3,2,1, si comincia.
Come vi chiamate e che classe frequentate? Valerio Bartolo IV A, Marilena Caneri VA, Marco De Luca IV C, Raffaele Mollo IV D, Tommaso Vitiello III B.
Prima di iniziare, qual è la vostra definizione di ‘rappresentante d’istituto’? Allora parliamo uno per tutti (ed una voce di sottofondo, probabilmente Marco, sussurra “e tutti per uno”). Per noi essere rappresentante vuol dire fare da tramite tra gli studenti e le autorità della scuola, significa impersonare quelli che sono i diritti, gli ideali e le rivendicazioni di ogni singolo alunno.
Tutti hanno uno slogan … il vostro qual è? (momento in cui si improvvisa una votazione per decidere lo slogan da adottare) Eravamo indecisi ma abbiamo optato per ‘SalviAMO il Salvemini’ (mi fanno notare di far notare l’AMO)
Domanda da un milione di euro: perché vi candidate? Essendo al liceo già da alcuni anni abbiamo potuto constatare che la situazione è migliorata nell’ultimo periodo. Bene, la lista nasce dall’unione delle nostre forze: ci candidiamo perché è una cosa che ci piace fare, perché vogliamo migliorare ancora, ma soprattutto perché abbiamo voglia di metterci in gioco, di partecipare e di far partecipare di più gli altri, voglia di fare, di cambiare la situazione.
Come avete vissuto l’esperienza di alunni rappresentati da Filippo Attanasio, Valeria Aiuolo, Giuseppe Manniello e Davide Rocco? (siate sinceri)(Ma perché c’era anche Davide? domanda di qualcuno di cui è meglio mantenere l’anonimato) Riteniamo che nel bene e nel male abbiano lavorato tutti e quattro anche se non si può negare che alcuni l’abbiano fatto notare di più e altri di meno … (e io sospiro. Che risposta diplomatica alla cerchiamo-di-non-offendere-nessuno)
Secondo voi, quali sono i problemi del Salvemini che saranno in cima alla lista delle ‘cose da fare’? Sinceramente negli scorsi anni non abbiamo riscontrato gravi problemi, ma naturalmente quest’anno ci sono delle novità, come la nuova preside, con la quale dobbiamo ancora ambientarci e parlare di idee e proposte. Lo ripetiamo, il rappresentante non è che un tramite, quindi se uno studente ha un problema lui ha il diritto di informarci e noi abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per risolvere la cosa.
Qual è la prima cosa che fareste se foste eletti?
Naturalmente iniziare a lavorare per tutti gli studenti. Consideriamo vincere le elezioni non come un punto di arrivo, ma di partenza. In ogni caso il nostro programma non ha un obiettivo principale, infatti ci proponiamo di lavorare a tutti i punti contemporaneamente, anche se una cosa per cui lotteremo è l’assemblea all’Armida, che noi vogliamo continuare ad usare come location. Inoltre il nostro è un programma libero e aperto a nuove proposte. (Quindi proponete …)
(domanda per Valerio) L’anno scorso non sei salito per una manciata di voti: previsioni per quest’anno?
Ecco vedi, il nostro, e sottolineo “nostro” progetto di lista, consiste proprio nel fatto che io non m’impongo di salire personalmente, ma ci tengo affinché almeno un candidato salga, perché non conta tanto l’importanza del singolo, ma del progetto come lista costruita insieme. E’ proprio per tutelare un interesse comune che abbiamo voluto partecipare all’intervista in cinque.
(domanda per Raffaele) Che tu lo voglia o no, vieni sempre e comunque associato a tuo fratello. Cosa hai da dire in proposito?
Vengo associato a mio fratello perché … è mio fratello! (risate generali) Parlando seriamente, c’è chi pensa che mi candidi solo per sfruttare la sua popolarità, ed ovviamente non è così. Io penso che sia stato un grande rappresentante (di cui si sente ancora l’eco delle grandi imprese ndr) ma naturalmente mi propongo di migliorare il suo operato e portare onore al suo nome (frase dalla cadenza omerica).
(domanda per Tommaso) Nonostante tu sia in terza, tenti comunque la scalata, ti senti carico?
Io vedo questa candidatura come una vera e propria sfida contro me stesso. Essendo in terza mi sento vicino ai ragazzi più piccoli ma ho anche potuto imparare dai più grandi. Ho già avuto una serie di esperienze, come essere stato rappresentante della consulta provinciale per due anni, e il mio prossimo obbiettivo è la rappresentanza d’istituto.
Spero che vogliate smentire lo stereotipo del rappresentante che deambula per le vie cittadine invece di essere dove dovrebbe essere e ‘beve il caffè in piazza Lauro’, quindi se dico assemblea d’istituto, cosa rispondete?
Che sarà un caffè in Piazza Tasso! (commentano ironicamente) Logicamente scherziamo, l’assemblea è e deve essere un momento di discussione, di crescita personale e collettiva. Le parole chiave sono partecipazione e positività. Faremo di tutto per mantenere le assemblee all’Armida poiché la palestra non è adatta e soprattutto non ha le strutture adatte.
E il makπ?
Qualcuno dirà che ci lucriamo sopra ma il nostro obiettivo è quello di offrire una serata che piaccia e intrattenga gli alunni. Cercheremo anche di abbassare il costo del biglietto, che negli anni scorsi era troppo alto.
E gli scioperi?
Gli scioperi ci sono perché non c’è comunicazione e dialogo. Se i rappresentanti svolgono il proprio compito bene non ci sarà bisogno di scioperare, ma naturalmente se ci sono problematiche serie e le alte cariche si rifiutano di parlarne si passa all’azione. (che frase da film hollywoodiano!)
Ultima domanda (e ultima chance per fare colpo): perché dovremmo votarvi?
Ragazzi, Salviamo il Salvemini! Salviamolo dagli stereotipi, dalle frasi fatte, dalle assemblee in palestra e dai prezzi esorbitanti dei biglietti! E raccomandiamo di votare con la testa, con criterio. Siamo persone che hanno voglia di impegnarsi ed è quello che faremo, siamo nati come una lista che ha voglia di fare. Come si dice, (e qui si preparano per la frase finale ad effetto) “Chi ben comincia è a metà dell’opera.”
Come vi chiamate e che classe frequentate? Valerio Bartolo IV A, Marilena Caneri VA, Marco De Luca IV C, Raffaele Mollo IV D, Tommaso Vitiello III B.
Prima di iniziare, qual è la vostra definizione di ‘rappresentante d’istituto’? Allora parliamo uno per tutti (ed una voce di sottofondo, probabilmente Marco, sussurra “e tutti per uno”). Per noi essere rappresentante vuol dire fare da tramite tra gli studenti e le autorità della scuola, significa impersonare quelli che sono i diritti, gli ideali e le rivendicazioni di ogni singolo alunno.
Tutti hanno uno slogan … il vostro qual è? (momento in cui si improvvisa una votazione per decidere lo slogan da adottare) Eravamo indecisi ma abbiamo optato per ‘SalviAMO il Salvemini’ (mi fanno notare di far notare l’AMO)
Domanda da un milione di euro: perché vi candidate? Essendo al liceo già da alcuni anni abbiamo potuto constatare che la situazione è migliorata nell’ultimo periodo. Bene, la lista nasce dall’unione delle nostre forze: ci candidiamo perché è una cosa che ci piace fare, perché vogliamo migliorare ancora, ma soprattutto perché abbiamo voglia di metterci in gioco, di partecipare e di far partecipare di più gli altri, voglia di fare, di cambiare la situazione.
Come avete vissuto l’esperienza di alunni rappresentati da Filippo Attanasio, Valeria Aiuolo, Giuseppe Manniello e Davide Rocco? (siate sinceri)(Ma perché c’era anche Davide? domanda di qualcuno di cui è meglio mantenere l’anonimato) Riteniamo che nel bene e nel male abbiano lavorato tutti e quattro anche se non si può negare che alcuni l’abbiano fatto notare di più e altri di meno … (e io sospiro. Che risposta diplomatica alla cerchiamo-di-non-offendere-nessuno)
Secondo voi, quali sono i problemi del Salvemini che saranno in cima alla lista delle ‘cose da fare’? Sinceramente negli scorsi anni non abbiamo riscontrato gravi problemi, ma naturalmente quest’anno ci sono delle novità, come la nuova preside, con la quale dobbiamo ancora ambientarci e parlare di idee e proposte. Lo ripetiamo, il rappresentante non è che un tramite, quindi se uno studente ha un problema lui ha il diritto di informarci e noi abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per risolvere la cosa.
Qual è la prima cosa che fareste se foste eletti?
Naturalmente iniziare a lavorare per tutti gli studenti. Consideriamo vincere le elezioni non come un punto di arrivo, ma di partenza. In ogni caso il nostro programma non ha un obiettivo principale, infatti ci proponiamo di lavorare a tutti i punti contemporaneamente, anche se una cosa per cui lotteremo è l’assemblea all’Armida, che noi vogliamo continuare ad usare come location. Inoltre il nostro è un programma libero e aperto a nuove proposte. (Quindi proponete …)
(domanda per Valerio) L’anno scorso non sei salito per una manciata di voti: previsioni per quest’anno?
Ecco vedi, il nostro, e sottolineo “nostro” progetto di lista, consiste proprio nel fatto che io non m’impongo di salire personalmente, ma ci tengo affinché almeno un candidato salga, perché non conta tanto l’importanza del singolo, ma del progetto come lista costruita insieme. E’ proprio per tutelare un interesse comune che abbiamo voluto partecipare all’intervista in cinque.
(domanda per Raffaele) Che tu lo voglia o no, vieni sempre e comunque associato a tuo fratello. Cosa hai da dire in proposito?
Vengo associato a mio fratello perché … è mio fratello! (risate generali) Parlando seriamente, c’è chi pensa che mi candidi solo per sfruttare la sua popolarità, ed ovviamente non è così. Io penso che sia stato un grande rappresentante (di cui si sente ancora l’eco delle grandi imprese ndr) ma naturalmente mi propongo di migliorare il suo operato e portare onore al suo nome (frase dalla cadenza omerica).
(domanda per Tommaso) Nonostante tu sia in terza, tenti comunque la scalata, ti senti carico?
Io vedo questa candidatura come una vera e propria sfida contro me stesso. Essendo in terza mi sento vicino ai ragazzi più piccoli ma ho anche potuto imparare dai più grandi. Ho già avuto una serie di esperienze, come essere stato rappresentante della consulta provinciale per due anni, e il mio prossimo obbiettivo è la rappresentanza d’istituto.
Spero che vogliate smentire lo stereotipo del rappresentante che deambula per le vie cittadine invece di essere dove dovrebbe essere e ‘beve il caffè in piazza Lauro’, quindi se dico assemblea d’istituto, cosa rispondete?
Che sarà un caffè in Piazza Tasso! (commentano ironicamente) Logicamente scherziamo, l’assemblea è e deve essere un momento di discussione, di crescita personale e collettiva. Le parole chiave sono partecipazione e positività. Faremo di tutto per mantenere le assemblee all’Armida poiché la palestra non è adatta e soprattutto non ha le strutture adatte.
E il makπ?
Qualcuno dirà che ci lucriamo sopra ma il nostro obiettivo è quello di offrire una serata che piaccia e intrattenga gli alunni. Cercheremo anche di abbassare il costo del biglietto, che negli anni scorsi era troppo alto.
E gli scioperi?
Gli scioperi ci sono perché non c’è comunicazione e dialogo. Se i rappresentanti svolgono il proprio compito bene non ci sarà bisogno di scioperare, ma naturalmente se ci sono problematiche serie e le alte cariche si rifiutano di parlarne si passa all’azione. (che frase da film hollywoodiano!)
Ultima domanda (e ultima chance per fare colpo): perché dovremmo votarvi?
Ragazzi, Salviamo il Salvemini! Salviamolo dagli stereotipi, dalle frasi fatte, dalle assemblee in palestra e dai prezzi esorbitanti dei biglietti! E raccomandiamo di votare con la testa, con criterio. Siamo persone che hanno voglia di impegnarsi ed è quello che faremo, siamo nati come una lista che ha voglia di fare. Come si dice, (e qui si preparano per la frase finale ad effetto) “Chi ben comincia è a metà dell’opera.”
Spero che queste domande vi abbiano aiutato a chiarirvi le idee (o nel caso dei ‘primini’ a farvi un’idea) circa le elezioni, e a catapultarvi nel clima ‘campagna elettorale’ che ormai si respira nei corridoi, quindi … cosa volete di più dalla vita? (e per favore, non ditemi “un Lucano”.)
Ilaria Coppola IIIB
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