Nel
mezzo del cammin di nostra scuola, Vittorio si ritrovò in una selva oscura, ché
la giusta aula era smarrita. Pensò di ritornare sui suoi passi e, arrivato
nell’atrio, venne travolto dall’orda degli alunni di quinta, che lo spinsero di
nuovo in fondo al corridoio e, a quel punto, vide arrivare la sua guida. Gli si
rivolse dicendo:- Seguimi, e ti mostrerò la tua aula-.
Vittorio la seguì e,una volta giunto nell’aula T3, ebbe un primo assaggio della fauna scolastica. In quel momento era ancora troppo spaesato per comprendere al meglio la natura dei presenti.
La giornata passò rapidamente e il nostro prode riuscì a sopravvivere a battute e canoscenza.
Il giorno successivo Vittorio dovette affrontare l’approccio con la succursale. Qui ebbe la grande fortuna di essere traghettato fino alla sua aula n°9 da una guida d’eccezione, Maria, che, dopo averlo scortato fino a destinazione, affrontò un nuovo e più difficile viaggio verso la propria aula.
Anche questa giornata trascorse accompagnata, purtroppo, da un caldo “infernale” ed ebbe come risultato nuove amicizie e un test di matematica.
Ripercorrendo questo viaggio, Dante a parte, Vittorio ha potuto riflettere sulle sue prime impressioni di questa scuola, positive e negative; e adesso, grazie alla sua “grande benevolenza”, ce le illustrerà.
-Ero smarrito e il cambio di sede insieme al jet-lag causato dal risveglio mattutino iniziavano a farsi sentire. Ma poi, rendendomi conto della bellezza dell’istituto, ho voluto essere il più attento possibile per conoscere tutta la fauna: professori, alunni e collaboratori scolastici.
Adesso che sto per diventare un veterano, ho potuto apprezzare le caratteristiche delle due sedi. Peculiarità comune è il distributore, che sfama quotidianamente centinaia di famelici alunni. Per quanto riguarda la sede centrale, il jolly è la palestra di “arlecchino”, che con i suoi vivaci colori rallegra gli sportivi. Altro aspetto positivo è la presenza di lavagne multimediali. Al contrario, in succursale vige il detto “parva sed apta mihi”, in quanto nelle aule bisogna “cognarsi” ( verbo napoletano che sta ad indicare il comportamento necessario da assumere quando troppe persone si trovano in un luogo molto piccolo), condizione ottimale durante i compiti in classe per scambiarsi proficui suggerimenti. Luogo amato da tutti i ragazzi della scuola è, ovviamente, il campetto, dove si trascorrono le soleggiate giornate invernali.
Strutture a parte, ciò che mi ha spinto a scegliere questa scuola, oltre alle materie a me gradite, sono la vivacità e la vitalità dell’ambiente.
Infine, come Dante tornò nella terra natia alla fine del viaggio, Vittorio tornò a casa soddisfatto.
Vittorio la seguì e,una volta giunto nell’aula T3, ebbe un primo assaggio della fauna scolastica. In quel momento era ancora troppo spaesato per comprendere al meglio la natura dei presenti.
La giornata passò rapidamente e il nostro prode riuscì a sopravvivere a battute e canoscenza.
Il giorno successivo Vittorio dovette affrontare l’approccio con la succursale. Qui ebbe la grande fortuna di essere traghettato fino alla sua aula n°9 da una guida d’eccezione, Maria, che, dopo averlo scortato fino a destinazione, affrontò un nuovo e più difficile viaggio verso la propria aula.
Anche questa giornata trascorse accompagnata, purtroppo, da un caldo “infernale” ed ebbe come risultato nuove amicizie e un test di matematica.
Ripercorrendo questo viaggio, Dante a parte, Vittorio ha potuto riflettere sulle sue prime impressioni di questa scuola, positive e negative; e adesso, grazie alla sua “grande benevolenza”, ce le illustrerà.
-Ero smarrito e il cambio di sede insieme al jet-lag causato dal risveglio mattutino iniziavano a farsi sentire. Ma poi, rendendomi conto della bellezza dell’istituto, ho voluto essere il più attento possibile per conoscere tutta la fauna: professori, alunni e collaboratori scolastici.
Adesso che sto per diventare un veterano, ho potuto apprezzare le caratteristiche delle due sedi. Peculiarità comune è il distributore, che sfama quotidianamente centinaia di famelici alunni. Per quanto riguarda la sede centrale, il jolly è la palestra di “arlecchino”, che con i suoi vivaci colori rallegra gli sportivi. Altro aspetto positivo è la presenza di lavagne multimediali. Al contrario, in succursale vige il detto “parva sed apta mihi”, in quanto nelle aule bisogna “cognarsi” ( verbo napoletano che sta ad indicare il comportamento necessario da assumere quando troppe persone si trovano in un luogo molto piccolo), condizione ottimale durante i compiti in classe per scambiarsi proficui suggerimenti. Luogo amato da tutti i ragazzi della scuola è, ovviamente, il campetto, dove si trascorrono le soleggiate giornate invernali.
Strutture a parte, ciò che mi ha spinto a scegliere questa scuola, oltre alle materie a me gradite, sono la vivacità e la vitalità dell’ambiente.
Infine, come Dante tornò nella terra natia alla fine del viaggio, Vittorio tornò a casa soddisfatto.
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