Giorno di scuola: mi sveglio un po’ prima ed esco di casa in anticipo; prendo il motorino e mi dirigo verso la scuola, quando la spia della riserva si accende. Devo fare benzina.
Arrivo al distributore, il benzinaio mi chiede: “quanto?” e io gli rispondo: “ 5 euro, per favore”. Prende i soldi e mi fa benzina, stranamente è molto più veloce del solito, guardo il centilitri convinto di un suo errore e mi accorgo che il prezzo della benzina è salito ,ancora!
E salirà ancora, ormai in Italia molte persone che vivono al confine con altri paesi preferiscono andare a rifornirsi in Svizzera, in Austria o anche in Francia, per fare un pieno, consci del fatto che, nonostante la mezz’ora di viaggio, risparmiano di molto.
Il governo ormai rincara sempre di più sul prezzo della benzina anche nei modi più assurdi.
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0,1 centesimi di euro (1,90 lire) per la guerra di Abissinia del 1935;
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0,7 centesimi di euro (14 lire) per la crisi di Suez del 1956;
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0,5 centesimi di euro (10 lire) per il disastro del Vajont del 1963;
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0,5 centesimi di euro (10 lire) per l'alluvione di Firenze del 1966;
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0,5 centesimi di euro (10 lire) per il terremoto del Belice del 1968;
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5,1 centesimi di euro (99 lire) per il terremoto del Friuli del 1976;
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3,9 centesimi di euro (75 lire) per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
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10,6 centesimi di euro (205 lire) per la missione in Libano del 1983;
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1,1 centesimi di euro (22 lire) per la missione in Bosnia del 1996;
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2,0 centesimi di euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004;
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0,5 centesimi di euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
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0,71 a 0,55 centesimi di euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
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4,0 centesimi di euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011;
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0,89 centesimi di euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
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8,2 centesimi di euro per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011.
Naturalmente la motivazione si è persa, perché l'aumento è stato assorbito come entrata ordinaria.
In un Paese civile, al cessare della causa che determina una tassa, cessa la tassa stessa, cosa che da noi, a quanto pare, non succede, se pensate che paghiamo ancora per la guerra in Abissinia del 1935!
È da evidenziare il fatto che su queste imposte noi paghiamo anche l’iva, cioè paghiamo il 20% di queste tasse come tassa allo stato, per di più è illegale tassare le tasse, ma sembra che se ne siano dimenticati.
Ormai sembra che sia tanta la voglia di tassare che lo si faccia senza più pensare alla forma, e sembra che i cittadini non se ne importino più molto, dato che lo stato fa quello che vuole senza dover dar conto neanche alla legge.
Riccardo Ruocco