giovedì 23 febbraio 2012

UDS in penisola?


Da qualche mese, mi sono resa conto della mancanza, in penisola, di una qualsiasi iniziativa studentesca, mentre  a Gragnano e Castellammare, già da due anni, è attivo un sindacato studentesco: l’Unione degli Studenti, abbreviato in UdS. Il motto (a livello nazionale), è :"In direzione ostinata e contraria", da cui deriva anche la bandiera, che è una freccia rivolta verso sinistra.
L'UdS è un’associazione nazionale autonoma, di ispirazione sindacale, che difende ogni giorno nelle scuole i diritti delle studentesse e degli studenti.
 È un movimento studentesco che si pone come obiettivo di fare da "sindacato" agli studenti, organizzando iniziative come manifestazioni, gazebo e assemblee d'istituto tematiche, avendo diversi agganci tra le rappresentanze, sia in Comitato che in Consiglio.
Io ho avuto modo di conoscere la realtà di Gragnano.
A Gragnano, il movimento nasce dall'iniziativa di un numero piccolissimo di ragazzi che sono rimasti delusissimi da una manifestazione di un anno fa, conclusasi solo con 20 partecipanti. Da allora si sono ripromessi di sensibilizzare gli studenti ai propri diritti, alle politiche studentesche e al mondo del lavoro.
Il movimento si riunisce in una sede, messa a disposizione del sindacato CGIL, di cui l’UdS è un lontano ramo, ma apartitico.
I ragazzi, riuniti, discutono delle iniziative in atto, come le assemblee, le eventuali manifestazioni, autogestioni, o comunque della situazione politica del territorio. Inoltre, come da programma, si aiutano a vicenda con lo studio. Una delle iniziative da loro intraprese è quella di organizzare, in estate, dei corsi di recupero gratuiti per studenti di scuole medie e superiori.
Gli studenti che fanno parte di questa associazione hanno partecipato a diverse manifestazioni, più o meno importanti.
Ad esempio, hanno aderito allo sciopero del 6 maggio scorso a Napoli, o pochi giorni fa alla protesta FinCantieri di Castellammare di Stabia.
Allora, perché non creare anche nella nostra scuola un movimento che unisca noi studenti e faccia sentire la nostra voce? Perché non riunirci e creare una realtà “diversa”?
Credo, personalmente, che possiamo farcela. Possiamo fare la differenza in penisola. Forza ragazzi!

                                                                                                                     
 Chiara D’Urso IIIG

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