giovedì 23 febbraio 2012

Cronache Sotto Zero


Cara Italia,
cara Madrepatria, sono una delle tue figlie e cinque mesi fa, e anche prima, ho sentito il bisogno di allontanarmi da te.

Avvertivo il peso della tua sofferenza sulle spalle, respiravo l’aria che a fatica e avidamente cercavi di tenere in serbo solo per te, avevo bisogno di spazio che hai e che, però, hai sempre occupato per altro.

Ora sono qui, a centinaia di chilometri di distanza, a provare le stesse sensazioni, davanti ad una TV che parla a voce bassa e compassionevole, mentre trasmette le ultime notizie dall’Italia della Costa Concordia, dall’Italia della spazzatura, dall’Italia della corruzione politica. Sensazioni alimentate dal leggere sul quotidiano della mia città finlandese, nella rubrica dei messaggi anonimi, un lettore che dice: “Meno male che noi abbiamo le discariche! Andate a Napoli e poi potrete commentare gli odori. Produce rifiuti da sola?”. Qualcuno l’avrà scritto sicuramente dopo aver guardato un servizio sulla situazione rifiuti a Napoli, le cui immagini di montagne di spazzatura sono rimaste impresse negli occhi finlandesi, che non hanno mai vissuto niente del genere, se non per i cumuli di neve agli angoli delle strade. Beh, quella di Napoli non è neve che gela solamente la terra, ma è tossicità che inquina il suolo e con esso ciò che mangiamo. Ecco il loro ragionamento: non si può dare loro di certo torto. Non si può negare l’evidenza, e se anche si vuole mettere in conto il falso “mediare” dei mass media e il montaggio di immagini, la realtà è innegabile.
E questo futuro nebbioso fai i conti con un’Italia una volta regina. Padrona dell’Arte, compositrice di Musica, attenta ricercatrice del “Gusto perfetto”, detentrice delle più grandi scoperte, rinomata in tutto il mondo. Ed io ero così fiera del mio essere italiana, quando a scuola il professore parlava dei differenti periodi della storia dell’Arte e faticava a pronunciare “il Quattrocento” e tutti i nomi degli autori italiani, quando le mie nuove compagne finlandesi mi hanno elencato a memoria e in italiano tutte le diciture in musica:“Allegro, vivace, forte, mezzo forte …”, quando il professore di Biologia ha detto: “Apparato di Golghi” e non “di Golgi”. Mi sono sentita ambasciatrice del mio paese, quando le mie amiche mi hanno invitato a casa loro a cucinare la vera Pizza Napoletana. Ma non so se sentirmi ancora così, quando sono in un ristorante e, visto che vengo dall’Italia, la prima cosa che hanno da offrirmi è la “Pizza Berlusconi”. Non sarà nemmeno tanto buona, forse.
Spinta da queste riflessioni, alimentata da nuove conoscenze, attrezzata di occhi aperti sul mondo, la figlia d’Italia tornerà, e con le sue deboli forze si prenderà cura di sua Madre … o almeno, ci proverà!

Sara Federico

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